Sebah & Joailler, agenzia fotografica (1888 - 1934)
Sebah & Joaillier
- Metadati
- Relazioni
Intestazione di autorità
- Sebah & Joailler, agenzia fotografica (1888 - 1934)
Date di esistenza
- Data di istituzione/costituzione:
- 1888
- Data di soppressione/cessazione:
- 1934
Storia istituzionale
- Nell’Ottocento la crescente passione per il viaggio in Medio Oriente, considerato luogo esotico e ricco di fascino, determina la fortuna di fotografi turchi come Pascal Sebah (1823-1886), Policarpe Joailler (1848-1904) e i fratelli Abdullah, che riescono a fondare grandi agenzie fotografiche atte a soddisfare le esigenze sia degli studiosi, sia dei turisti, con immagini di Istanbul, rovine dei palazzi antichi e dei siti archeologici, ritratti della popolazione locale. Pascal Sebah nato a Istanbul da padre cattolico siriano e da madre armena, fonda il suo primo studio a Istanbul nel 1857 ottenendo un successo tale da spingerlo ad aprirne un altro a Il Cairo (1873). Egli si afferma presto, grazie all’attenta composizione delle immagini, alla scrupolosa scelta della luce, alla selezione di soggetti particolarmente attraenti, alla grande attenzione ai dettagli, all’eccellente qualità tecnica della stampa. Per un certo periodo collabora con l’artista Osman Hamdi Bey (1842-1910), che riproduce alcuni scatti nelle sue tele ad olio di tema orientale. Nel 1873, Osman Hamdi Bey in qualità di direttore dell’Esposizione Ottomana di Vienna, gli commissiona un servizio di immagini di grande formato con modelli vestiti con abiti della tradizione locale, che costituiscono l’album Les Costumes Populaires de la Turquie grazie al quale Pascal Sebah è premiato con una medaglia d’oro dell’Esposizione viennese e una del Sultano ottomano Abdulaziz. Dopo la sua morte subentra il fratello Cosmi e nel 1888, all’età di sedici anni, si unisce alla società anche il figlio Jean, che fonderà con il francese Polycarpe Joaillier lo studio Sebah & Joaillier per poi rilevare nel 1895 anche lo studio Abdullah Freres. Essi saranno i fotografi ufficiali del Sultano e della Corte Reale di Prussia, ottenendo anche importanti commissioni pubbliche per la documentazione del Museo Ottomano e dei principali monumenti dell’Impero. Joaillier ritorna a Parigi nei primi anni del Novecento, ma Jean Sebah mantiene lo studio in società con Hagop Iskender e Leo Perpignani. Quest’ultimo lascia la società nel 1914, mentre Jean Sebah e Hagop Iskender si ritirano nel 1934, passando il testimone a Bedros Iskender, figlio di Hagop e al suo socio Ismail Insel che rimasto solo rinomina lo studio “Foto Sebah”, mantenendolo aperto sino al 1952. Il fondo della Biblioteca Centrale di Ingegneria del Politecnico di Torino conta circa 100 scatti fotografici.
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