Collezioni ArchivisticheProgetto di palestra comunale e campo sportivo a Cherasco (CN).

Progetto di palestra comunale e campo sportivo a Cherasco (CN).
Se la preparazione atletica dei giovani è uno degli elementi di maggiore importanza per l'affermazione dello spirito fascista, la valorizzazione e la diffusione della pratica sportiva implica la costruzione di impianti adeguati allo svolgimento delle attività atletiche. Questo non è vero unicamente per le grandi città, nelle quali sono molteplici le realizzazione di stadi e di attrezzature sportive, ma anche per i centri minori. Il progetto per la palestra comunale di Cherasco si inserisce in questo quadro di insieme. Esso non comprende infatti unicamente l'edificio della palestra ma tutta l'organizzazione sportiva del terreno circostante in cui questa è inserita. I disegni, datati al 1941, ci testimoniano una architettura abbastanza scarna, essenziale nella pianta e nell'alzato, che nuovamente ci ricordano i padiglioni per l'Esposizione del 1928 e in modo particolare i prospetti della Casa degli architetti di Perona. L'elemento simbolico è ripreso però nell'organizzazione dell'impianto sportivo esterno in cui la pista di salto in lungo e la pista di salto in alto rivelano in planimetria il disegno di un Fascio Littorio, a sottolineare la stretta connessione dell'attività sportiva con l'organizzazione del regime. Nell'edificio abbiamo anche il locale riservato all'Opera Nazionale Balilla, che sarà, insieme all'Opera Nazionale Dopolavoro, una struttura molto importante per l'educazione dei giovani. Progetto del tutto analogo è quello per le scuole elementari, risolte in un edificio a corte che racchiude l'insieme di impianti sportivi utili alla formazione dei ragazzi. Anche in questo caso notiamo la grande importanza assunta dagli spazi riservati alle attività fisiche, ma di estremo interesse si rivela lo spazio dedicato all'esercitazione per l'attività agricola che rientra nella politica di ruralizzazione portata avanti dal regime. Nel complesso i progetti per Cherasco non suscitano molto interesse per la loro architettura, ma costituiscono un documento importante per comprendere l'evoluzione che l'avvento della mentalità fascista ha avuto sul territorio. L'importanza di questa opera di propaganda sarà maggiore nelle cittadine di provincia: nella riottosa Torino già all'inizio degli anni Quaranta il malcontento della popolazione è dilagante e incontrollabile e si risolve in una adesione degli operai agli ideali comunisti.