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Collezioni ArchivisticheProgetto di risanamento del quartiere Furia a Vercelli.

Progetto di risanamento del quartiere Furia a Vercelli.
Nel 1939 è approvato il piano regolatore per la città di Vercelli, che comprende una zona di risanamento igienico nel vecchio quartiere "Furia"; la decisione pone termine a un dibattito durato circa un secolo riguardante la necessità di definire l'assetto urbanistico dell'antica area della Chiesa del Carmine. Il dibattito ottocentesco aveva subito un duro arresto causato dallo scoppio della prima guerra mondiale e solo nel 1917 il Consiglio Comunale della città di Vercelli aveva nominato una Commissione per lo studio dei "mezzi migliori onde promuovere tra i proprietari di case popolari di Vercelli una gara per il risanamento e il restauro o l'abbattimento e la ricostruzione delle case dichiarate inabitabili". La Commissione si sofferma sulla necessità di intervenire sul Quartiere Furia, assegnando l'incarico di redigere un piano di allineamento e all'esproprio all'ingegner Magistrini di Novara. Dal 1921, quindi, si susseguono gli acquisti delle abitazioni, si dà avvio all'operazione di abbattimento della chiesa e del convento del Carmine. I problemi derivanti dalla difficoltà di procedere speditamente alla vendita dei lotti e dalla mancanza di un piano vero e proprio sembrano trovare una soluzione solo negli anni venti quando la nuova situazione politica, porta a una riorganizzazione del territorio legata a una ribadita centralità di Vercelli che nel 1926 torna ad assumere il ruolo di provincia. Il 21 marzo 1933 il Podestà Filippo Melchior indice "una riunione dei capi delle principali istituzioni, nonché delle maggiori personalità del mondo politico amministrativo, finanziario e scientifico cittadino".
A tale Commissione partecipa quale consulente esterno l'ingegnere capo dell'Ufficio tecnico de dell'ufficio all'urbanistica del comune di Milano, Cesare Albertini. I risultati dello studio saranno assunti quale elemento fondante del piano Regolatore e di Ampliamento della Città di Vercelli. In particolare, per l'area del quartiere Furia è progettata una piazza regolare, a forma rettangolare, chiusa su tre quarti del perimetro, e con una via d'accesso che suddivide in due parti la parte meridionale, attestandosi sull'edificio della Borsa del Riso, che diventa fondale prospettico della composizione urbana. Il piano studiato da Albertini intende essere unicamente di massima, assegnando una definizione puntuale dei lotti a "tecnici di indiscussa competizione": l'architetto Giuseppe Rosso, l'architetto Armando Melis e l'ingegner Giovanni Bernocco, ai quali è affidata la redazione del Piano Particolareggiato.
L'intervento dei progettisti rileverà la loro capacità di gestire lo spazio urbano attraverso la determinazione puntuale della scala architettonica, ottenendo gli incarichi per la realizzazione di tutti gli edifici che si affacciano sulla piazza e sulla via.
Il Palazzo della Borsa del Riso, l'edificio dell'Istituto Nazionale Fascista Previdenza Sociale, l'alta torre delle residenze dell'INA, infatti, non costituiscono episodi a sé stanti ma sono concepiti secondo un'ottica unitaria, attenta alla creazione di uno spazio monumentale ma omogeneo.
Il ricco materiale conservato nel fondo mette in luce la diversità di rapporto professionale con i diversi committenti; l'Istituto Nazionale di Assicurazioni, il Comune di Vercelli e l'Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale. L'iter realizzativo della Borsa del Riso e del Palazzo dell'INFPS segue percorsi molto più complessi, fatti di molteplici varianti e interruzioni; l'edificio dell'Istituto Nazionale di Assicurazioni, invece, segue un percorso molto più lineare che, nonostante le molteplici varianti imposte dal Comune, dalla Committenza e dall'introduzione di leggi nazionali (come la legge sull'autarchia e sulla dotazione di rifugi antiaerei) porta alla realizzazione di opera compiuta, progettata e realizzata in tutte le sue parti, tanto da diventare il riferimento stilistico degli edifici ad essa prospicienti.
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Data

Data CA:
1939/1940
Data:
1939/1940
Note alla data:
Datazione calcolata

Numerazione definitiva

N. definitivo:
49
Prefisso della numerazione:
MLS
Numerazione definitiva (migrazione):
MLS 49. 1-168

Consistenza

Consistenza (testo libero):
168 unità documentaria

Descrittori

,pianificazione
pianificazionepiano urbanisticourbanisticaAPRi, Archivi Professionali e della Ricerca - DIST
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