Collezioni ArchivisticheDolza Francesco
FondoIl fondo conserva la documentazione grafica, fotografica e di studio prodotta dall'architetto Francesco Dolza tra il 1951 e il 1995. L'attività professione di Dolza si sviluppa in stretta collaborazione con l'impresa familiare di costruzioni, fondata dal padre ingegner Giuseppe nel 1946 e guidata dal fratello Casimiro. Soprattutto nei primi anni di attività numerose sono le partecipazioni alla progettazione e realizzazione di complessi residenziali in Torino, nelle aree di espansione novecentesca, edificati nell'ambito degli interventi di edilizia sovvenzionata dai programmi Ina-Casa, Gescal e IACP. Incarichi ricevuti in collaborazione con altri professionisti tra cui Guido Barba Navaretti, Carlo Alberto Bordogna, Franco Campo, Carlo Graffi, Claudio ed Emilio Decker, Carlo Mollino e Nino Rosani, nel corso dei quali l'attenzione ai processi di industrializzazione e prefabbricazione, per ridurre i costi e i tempi del cantiere, coinvolge in modo crescente progettisti e imprese. Si citano in quest'ambito il quartiere Ina-casa di corso Sebastopoli (1956-1959), il Quartiere Iacp di Mirafiori Sud, secondo e terzo nucleo (1966-1967; 1969-1971), con Barba Navaretti e Decker, il Quartiere Falchera nuova, lotti 1 e 2, (1972-1974) ancora con Barba Navaretti.
Nel 1963 su iniziativa di un gruppo di imprenditori e professionisti, tra i quali Casimiro e Francesco Dolza, viene fondata la società COIMPRE, titolare di un brevetto omonimo derivato dallo svedese brevetto di prefabbricazione Skarne. La COIMPRE realizza, oltre a edilizia residenziale, anche numerosi edifici scolastici ed è fornitrice di pannelli prefabbricati anche per cantieri di cui non è titolare, numerosi quelli gestiti dallo studio di architettura industriale Rosani.
Accanto all'edilizia residenziale diversi sono i progetti di servizi: il sanatorio all'eremo di Lanzo torinese per la Croce Rossa Italiana (1950-1965), lo studentato dell'Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice a Torino (1954-1955), il concorso per la sede delle facoltà umanistiche dell'Università di Torino (1958-59). Nella seconda metà degli anni Cinquanta Francesco Dolza intraprende la progettazione di edifici industriali, un filone i cui risultati sono apprezzati e che proseguirà fino a tutti gli anni Novanta. Si ricordano il progetto per le Officine Magliano a Mondovì (1958) e, a Torino, lo Stabilimento Westinghouse (1957), le Officine Meccaniche Morando (1958-1960) oggi demolite, lo stabilimento Joannes con Claudio Decker (1960-61). A partire dagli anni Settanta importanti sono i progetti per impianti sportivi e turistici con Coletti e Megna come la piscina a Torre a Mare (Bari, 1969), il villaggio ski-total Cieloalto a Cervinia in collaborazione anche con Renato Piramide (1973-1978) e altri, che tuttavia resteranno sulla carta, in Francia, Venezuela ed Egitto.
Alla progettazione di edifici si accompagna la progettazione di interni con occasionali realizzazioni di oggetti di design. Tra questi, in occasione delle celebrazioni nel 1961 del centenario dell'Unità d'Italia, Francesco Dolza e Mario Megna realizzano e brevettano una postazione per telefono pubblico: una scocca emisferica in plastica trasparente destinata ad ospitare l'apparecchio telefonico. Il brevetto è acquistato dalla Stipel che metterà in produzione la "cupola telefonica" diffondendola su tutto il territorio nazionale.
L'epilogo della carriera professionale è rappresentato dall'aggiudicazione del Concorso per la sistemazione superficiale del piazzale Valdo Fusi, con parcheggio sottostante, bandito nel 1997 dall'Azienda Trasporti Municipali di Torino. Il gruppo di progetto coinvolge Francesco Dolza, capogruppo e i giovani architetti Massimo Crotti e Piero Felisio.
Nel 1963 su iniziativa di un gruppo di imprenditori e professionisti, tra i quali Casimiro e Francesco Dolza, viene fondata la società COIMPRE, titolare di un brevetto omonimo derivato dallo svedese brevetto di prefabbricazione Skarne. La COIMPRE realizza, oltre a edilizia residenziale, anche numerosi edifici scolastici ed è fornitrice di pannelli prefabbricati anche per cantieri di cui non è titolare, numerosi quelli gestiti dallo studio di architettura industriale Rosani.
Accanto all'edilizia residenziale diversi sono i progetti di servizi: il sanatorio all'eremo di Lanzo torinese per la Croce Rossa Italiana (1950-1965), lo studentato dell'Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice a Torino (1954-1955), il concorso per la sede delle facoltà umanistiche dell'Università di Torino (1958-59). Nella seconda metà degli anni Cinquanta Francesco Dolza intraprende la progettazione di edifici industriali, un filone i cui risultati sono apprezzati e che proseguirà fino a tutti gli anni Novanta. Si ricordano il progetto per le Officine Magliano a Mondovì (1958) e, a Torino, lo Stabilimento Westinghouse (1957), le Officine Meccaniche Morando (1958-1960) oggi demolite, lo stabilimento Joannes con Claudio Decker (1960-61). A partire dagli anni Settanta importanti sono i progetti per impianti sportivi e turistici con Coletti e Megna come la piscina a Torre a Mare (Bari, 1969), il villaggio ski-total Cieloalto a Cervinia in collaborazione anche con Renato Piramide (1973-1978) e altri, che tuttavia resteranno sulla carta, in Francia, Venezuela ed Egitto.
Alla progettazione di edifici si accompagna la progettazione di interni con occasionali realizzazioni di oggetti di design. Tra questi, in occasione delle celebrazioni nel 1961 del centenario dell'Unità d'Italia, Francesco Dolza e Mario Megna realizzano e brevettano una postazione per telefono pubblico: una scocca emisferica in plastica trasparente destinata ad ospitare l'apparecchio telefonico. Il brevetto è acquistato dalla Stipel che metterà in produzione la "cupola telefonica" diffondendola su tutto il territorio nazionale.
L'epilogo della carriera professionale è rappresentato dall'aggiudicazione del Concorso per la sistemazione superficiale del piazzale Valdo Fusi, con parcheggio sottostante, bandito nel 1997 dall'Azienda Trasporti Municipali di Torino. Il gruppo di progetto coinvolge Francesco Dolza, capogruppo e i giovani architetti Massimo Crotti e Piero Felisio.
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- Metadati
- Relazioni
Data
- Data CA:
- 1950 - 2000
- Data:
- 1950 - 2000
- Tipo data:
- data della documentazione
Consistenza
- Consistenza (testo libero):
- faldoni 346, tavole 7732, lastre fotografiche 86, diapositive 930, stampe fotografiche 3567
- Consistenza (testo libero):
- ml 96,8
Storia istituzionale/Biografia
- Francesco Dolza nasce a Torino il 30 giugno 1925. Conseguita la maturità classica si laurea al Politecnico in architettura, nel 1950, con Giovanni Muzio. Si iscrive all'Ordine degli Architetti della provincia di Torino l'anno successivo e apre il proprio studio professionale in via Marco Polo 4, dove ha sede anche l'impresa edile di famiglia, fondata dal padre Giuseppe nel 1946 e guidata dal fratello maggiore, l'ingegner Casimiro Dolza, impresa con la quale collaborerà in più occasioni.
Tra il 1955 e il 1960 è assistente volontario del corso di Composizione architettonica, di cui è titolare Carlo Mollino. La collaborazione con Carlo Mollino si estende anche all'ambito professionale in occasione della progettazione e realizzazione del quartiere Ina-casa di corso Sebastopoli a Torino. L'équipe di professionisti, coordinata da Mollino, comprende anche Carlo Alberto Bordogna, Franco Campo, Carlo Graffi e Nino Rosani con i quali Dolza avrà altre opportunità di collaborazione. Il cantiere di corso Sebastopoli è occasione per maturare interesse ai processi di razionalizzazione produttiva che porteranno Dolza a interessarsi ai sistemi costruttivi prefabbricati. Un interesse condiviso e sviluppato anche dall'impresa familiare, che a questo scopo costituisce nel tempo due società: la COPRA (Costruzioni prefabbricati e affini) nel 1959 e la COIMPRE (Compagnia imprese prefabbricazione) nel 1963.
Lo studio professionale di Francesco Dolza si avvale nel tempo della collaborazione di colleghi e tirocinanti. Si ricordano in particolare l'architetto Mario Megna (1931-1989) socio dal 1959 al 1974 e l'architetto Maria Coletti (1941-1995) socia tra il 1969 e il 1986. Entrambi professionisti portatori di nuovi linguaggi compositivi capaci di arricchire la qualità della progettazione dello studio.
Lo studio professionale cessa l'attività nel 2002.
Consultabilità
- su appuntamento scrivendo a: archivi@polito.it
Riproduzioni e copyright
- L'archivio è soggetto a diritto d'autore; i documenti sono consultabili e riproducibili nel rispetto del Regolamento di Ateneo per la consultazione degli Archivi Storici e suo tariffario, limitatamente ai soli fini scientifici e di ricerca.
Bibliografia
- DOLZA F., MEGNA M., COLETTI M., Dolza, Megna, Coletti, Chiasso: Serca, 1974
MAGNAGHI Agostino, MONGE Mariolina, RE Luciano, Guida all' Architettura Moderna di Torino, Torino: Designers Riuniti, 1982, scheda 199.
GIBELLO LUCA, SUDANO PAOLO MAURO, Francesco Dolza. L'architetto e l'impresa, Torino: CELID, 2002
DINI ROBERTO, Architetture del secondo Novecento in Valle d'Aosta, Sarre: Testolin Editore, 2018
Link esterni
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