Idee tradotte in materia
Soluzioni tecniche di una bottega di decorazione per "decidere lo stile"
Il decollo economico che si diffonde tra Torino, Milano e Genova all’inizio del XX secolo impone uno stravolgimento sociale. La nobiltà ancora presente in particolare nella vecchia capitale sabauda è affiancata, e progressivamente sostituita, dal nuovo ceto borghese. Le botteghe di decorazione vengono sfidate a soddisfare le richieste di una committenza rinnovata.
Gli apparati decorativi con cui gli artisti adornano gli ambienti sono ormai un linguaggio tangibile e codificato. Ogni elemento assume un ruolo preciso nella composizione complessiva e solo l’utilizzo corretto delle parti consente di trasmettere un significato di rango e posizione sociale inequivocabile.
Retorica dinastica e giustificazione del potere, utilizzate dalla corte, lasciano il posto a strategie di autocelebrazione della classe imprenditoriale tra emulazione di un gusto sedimentato per secoli e ormai paradigma di ricchezza e necessità di rinnovamento come occasione di distinzione e autodeterminazione, fondamentali per il nuovo “ceto regnante” borghese.
Tra le carte del fondo Carlo Musso sono conservati numerosi documenti manoscritti che testimoniano il difficile rapporto della bottega di decorazione con questa nuova committenza costituita da illustri personaggi non sempre padroni di un linguaggio da “addetti ai lavori”. Nasce così la necessità per gli artisti di dotarsi di un repertorio di soluzioni grafiche e materiali che permettano loro l’immediata comunicazione dei codici dello stile.
Tra queste: planimetrie con rappresentazioni in proiezione degli ornati dei soffitti in soluzioni diverse; molteplici elaborazioni di uno stesso soffitto, disegnato in stili diversi su cartoncini mobili, per scegliere, come in un gioco di carte, la strategia dell’apparenza più adatta a compiere una vertiginosa scalata sociale; partiti decorativi di pareti con elementi sostituibili e piccoli modellini in carta riportanti in scala il progetto di decorazione di un ambiente.
Tra gli stili proposti sono frequenti il Luigi XIV, lo stile Impero, il neo-medievale e lo stile «moderno» ovvero quello più vicino alle tendenze art nouveau. Si trovano inoltre decorazioni definite dagli stessi artisti «Senza Stile», significative per comprendere la mancata assimilazione di un lessico non codificato.
Altre soluzioni materiali sono le maquettes in gesso, repertorio di modelli tridimensionali, e le loro riproduzioni fotografiche.
(E.D.)
Le trasformazioni di via Roma a Torino lette attraverso le carte dei fondi Paolo Musso, Armando Melis de Villa e Società Nazionale Officine di Savigliano.
Percorso creato in occasione de La Notte degli archivi 2022, Change.
Le trasformazioni di via Roma a Torino lette attraverso le carte dei fondi Paolo Musso, Armando Melis de Villa e Società Nazionale Officine di Savigliano.
Percorso creato in occasione de La Notte degli archivi 2022, Change.

Il Trionfo da tavola per le nozze d’argento di Umberto I e Margherita di Savoia
di Esteve Dutto
Percorso creato quale anteprima del catalogo di prossima pubblicazione Carlo Musso. Plastica ornamentale e decorazione, a cura di Enrica Bodrato, Chiara Devoti, Esteve Dutto (pubblicazione estate 2025).
Seconda parte
Il Trionfo da tavola per le nozze d’argento di Umberto I e Margherita di Savoia
di Esteve Dutto
Percorso creato quale anteprima del catalogo di prossima pubblicazione Carlo Musso. Plastica ornamentale e decorazione, a cura di Enrica Bodrato, Chiara Devoti, Esteve Dutto (pubblicazione estate 2025).
Seconda parte
