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Collezioni ArchivisticheLa riappropriazione della città

Data

Data CA:
1977
Data:
1977

Tipologia

Documentario

Numerazione provvisoria

Sigla:
ITALIA19

Data topica

Data topica:
Italia

Sinossi

Il film si articola in tre diversi e successivi momenti:

1° DI ANALISI

2° DI DECODIFICAZIONE

3° DI PROGETTAZIONE

Prima fase:
dall'analisi del territorio (periferia di Milano) viene messa in evidenza un'attività creativa (attraverso la registrazione di alcune tracce formalizzate) che ci fornisce elementi concreti di conoscenza di un atteggiamento (o meglio di un'aspirazione) dell'uomo urbanizzato: il quale tende a riaffermare la necessità di un'attività creativa attraverso la manipolazione dell'ambiente in cui vive ed opera
I parametri di lettura individuati sono: «l'appropriazione dello spazio» (recupero di spazi provvisoriamente disponibili e sviluppo di una «creatività» applicata ad un territorio in cui si ritrovano in embrione tutti i parametri che caratterizzano l’intervento dell’individuo nella definizione del suo
ambiente: la proprietà, l'uso del terreno, lo sfruttamento delle risorse naturali, le attrezzature fisse, quelle mobili, i confini ecc .... ) «Recupero e reinvenzione» (utilizzazione di materiali recuperati secondo una logica liberata da schemi precostituiti e invenzione di strutture legate a realizzazioni rispondenti alle necessità funzionali individuate) «La manipolazione» (desiderio di recuperare, attraverso attività manuali, quelle facoltà creative atrofizzate dalla «società del lavoro»). 
«Il desiderio di possesso» (sottrazione di spazio e identificazione di una certa disponibilità di definizione dello stesso esaltata da porte, recinzioni, serrature espressione della “precarietà” relativa alla proprietà dei territori individuati.
«Gli itinerari preferenziali» (rottura di una maglia precostituita ed imposta, attraverso itinerari liberamente scelti, secondo necessità ed intenzionalità liberate dai percorsi convenzionali codificati e programmati dai funzionari del traffico (urbanisti).
Seconda fase:
Dalla enunciazione del principio per cui: «i luoghi in cui viviamo ci vengono continuamente imposti, in realtà lo spazio in cui operiamo può esistere solo come modello mentale che viene modificato continuamente dall’esperienza. Occorre cercare la forma che nasce dalle nostre esperienze invece che dagli schemi imposti», il film si sviluppa attraverso un continuo contrappunto di immagini codificate» e «immagini decodificate» (legate all’esperienza quotidiana)

Terza fase:
Per fornire uno strumento utile alla conoscenza e uso dello spazio in cui viviamo ed operiamo viene proposto un metodo per realizzare la «pianta della propria città». La pianta verrà realizzata attraverso la sovrapposizione di quattro differenti piante ottenute tracciando sulle stesse punti riferiti a quattro categorie di elementi legate alle proprie esperienze: 
1)  la pianta dei vostri monumenti, 

2)  la pianta dei vostri itinerari, 

3)  la pianta della vostra informazione, 

4)  la pianta dei vostri eventi emozionali.,Il film si articola in tre diversi e successivi momenti:

1° DI ANALISI

2° DI DECODIFICAZIONE

3° DI PROGETTAZIONE

Prima fase:
dall'analisi del territorio (periferia di Milano) viene messa in evidenza un'attività creativa (attraverso la registrazione di alcune tracce formalizzate) che ci fornisce elementi concreti di conoscenza di un atteggiamento (o meglio di un'aspirazione) dell'uomo urbanizzato: il quale tende a riaffermare la necessità di un'attività creativa attraverso la manipolazione dell'ambiente in cui vive ed opera
I parametri di lettura individuati sono: «l'appropriazione dello spazio» (recupero di spazi provvisoriamente disponibili e sviluppo di una «creatività» applicata ad un territorio in cui si ritrovano in embrione tutti i parametri che caratterizzano l’intervento dell’individuo nella definizione del suo
ambiente: la proprietà, l'uso del terreno, lo sfruttamento delle risorse naturali, le attrezzature fisse, quelle mobili, i confini ecc .... ) «Recupero e reinvenzione» (utilizzazione di materiali recuperati secondo una logica liberata da schemi precostituiti e invenzione di strutture legate a realizzazioni rispondenti alle necessità funzionali individuate) «La manipolazione» (desiderio di recuperare, attraverso attività manuali, quelle facoltà creative atrofizzate dalla «società del lavoro»). 
«Il desiderio di possesso» (sottrazione di spazio e identificazione di una certa disponibilità di definizione dello stesso esaltata da porte, recinzioni, serrature espressione della “precarietà” relativa alla proprietà dei territori individuati.
«Gli itinerari preferenziali» (rottura di una maglia precostituita ed imposta, attraverso itinerari liberamente scelti, secondo necessità ed intenzionalità liberate dai percorsi convenzionali codificati e programmati dai funzionari del traffico (urbanisti).
Seconda fase:
Dalla enunciazione del principio per cui: «i luoghi in cui viviamo ci vengono continuamente imposti, in realtà lo spazio in cui operiamo può esistere solo come modello mentale che viene modificato continuamente dall’esperienza. Occorre cercare la forma che nasce dalle nostre esperienze invece che dagli schemi imposti», il film si sviluppa attraverso un continuo contrappunto di immagini codificate» e «immagini decodificate» (legate all’esperienza quotidiana)

Terza fase:
Per fornire uno strumento utile alla conoscenza e uso dello spazio in cui viviamo ed operiamo viene proposto un metodo per realizzare la «pianta della propria città». La pianta verrà realizzata attraverso la sovrapposizione di quattro differenti piante ottenute tracciando sulle stesse punti riferiti a quattro categorie di elementi legate alle proprie esperienze: 
1)  la pianta dei vostri monumenti, 

2)  la pianta dei vostri itinerari, 

3)  la pianta della vostra informazione, 

4)  la pianta dei vostri eventi emozionali.

Consultabilità

Filmato non disponibile: si tratta di un nastro danneggiato o inaccessibile. Per visionarlo si prega di contattare la casa di produzione, se presente.

Nastro magnetico

Originale:
no
Supporto originale:
Pellicola 16 mm
Standard:
Umatic
Sistema:
PAL
Ratio:
4:3
Cromatismo:
Colore
Durata:
00:40:00
Lingua:
Italiano
Stato di conservazione:
Medio
Booklet:
no
Copertina originale:
no
Architeca del Laboratorio Multimediale - DAD
Per accedere all'archivio

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